Come avere le chiamate vocali di Whatsapp su iPhone

Come avere le chiamate vocali di Whatsapp su iPhone Se siete dei Jailbreakers e avete un po’ di pazienza, potreste riuscire ad avere la nuova funzione in beta per le chiamate Whatsapp sul vostro iPhone. Per fare questo, dovrete scaricare WhatsApp Beta, scaricare un pacchetto da Cydia e seguire qualche altro step. Dopo aver seguito il tutorial, molto intuitivo, sarete abilitati ad usare le chiamate vocali su WhatsApp. Nota: dovrete avere AppSync installato da Cydia per installare alcuni pacchetti. – Passo 1: Scaricate ed installate WhatsApp beta cliccando qui direttamente dal vostro iPhone – Passo 2: Aggiungete la seguente repo su Cydia: http://apt.imokhles.com – Passo 3: Installate WhatsApp Call Enabler e abilitatelo dalle Impostazioni – Passo 4: Loggatevi su WhatsApp ed inviate un messaggio ad un vostro amico al fine di attivare le chiamate. Per far ciò sarà necessario che lui tenti di chiamarvi dalla sua versione beta precedentemente attivata – Passo 5: Una volta che il vostro amico vi avrà chiamato sarà possibile effettuare le prossime chiamate in tutta tranquillità È molto semplice. La parte più difficile, quella che richiede più tempo soprattutto, è ricevere una chiamata da parte di un amico con già il servizio attivo. Fonte – iDownloadBlog...
readmore

USB-C del Nuovo MacBook: la porta del futuro

USB-C del Nuovo MacBook: la porta del futuro L’annuncio del nuovo MacBook Air con Display Retina è stato accompagnato da diverse lamentele sparse per tutto il Web. Alcuni pensano che il prezzo sia stato gonfiato (“come al solito”), altri che una singola porta per le periferiche sia una vera e propria “fregatura”: “e se volessi caricare la batteria di più dispositivi contemporaneamente?”, o “dunque dovrò collegare il mio mouse all’uscita cuffie?” sono solo alcune delle frasi più diffuse tra tutti gli articoli che parlano del nuovo prodotto di Casa Apple, e ci sono certamente pareri contrastanti sull’effettiva funzionalità della porta USB-C. Il precursore degli standard? Apple è nota per aver introdotto spesso, in alcuni suoi dispositivi, delle caratteristiche che in breve tempo sono diventate degli standard per tutto il mondo della tecnologia. L’entrata USB Type-C (abbreviata USB-C), in effetti, presenta una serie di caratteristiche che potrebbero facilmente vederla diventare uno standard a livello mondiale, e in un futuro non troppo lontano, anche. Prevedendo un futuro con una sola porta di Input (a parte il Jack per le cuffie), Apple deve aver pensato che il formato USB-C è quanto di più completo ci si possa aspettare da un laptop. Una porta USB-C ha una forma ellittica, grande più o meno come una Micro-USB (8.4 x 2.6mm), ma è reversibile: ciò vuol dire che, come il connettore Lightning della Apple, comunque si inserisca un dispositivo USB-C entrerà sempre a contatto con i circuiti di connessione. Ciò vuol dire che non sarà un problema collegare un MacBook all’alimentazione al buio, per esempio. In più, una porta USB-C è come una “USB con Steroidi”: una porta USB-C consente, ad esempio, un passaggio di energia bidirezionale. Può caricare un dispositivo, o può permettere al dispositivo stesso di caricare una periferica. Può anche gestire grandi quantità di energia, portando dai 20V ai 5A (100W), più che sufficienti per caricare un Notebook o più dispositivi Mobile contemporaneamente. Ma non finisce qui: ciò che veramente potrebbe fare differenza, per tutti gli utenti lì fuori, è la velocità di trasferimento dati. Una porta USB-C può trasferire fino a 10Gbps, il doppio dei dispositivi più veloci del formato USB Type-B. USB-C, infine, è assolutamente compatibile con tutti i formati precedenti… Posto che si abbia un adattatore, naturalmente. I dispositivi USB-C hanno anche altre caratteristiche e, se foste interessati, potete rivolgervi alle pagine di Ars Technica per avere più informazioni al riguardo. E per tutti i miei altri gadget? Sareste sorpresi...
readmore

Kaspersky Lab, false notifiche WahtsApp e Viber attaccano iPhone e iPad

Kaspersky Lab, false notifiche WahtsApp e Viber attaccano iPhone e iPad Secondo Kaspersky Lab al top dei malware via mail ci sono i messaggi fasulli delle banche che tentano di rubare login, password e dati. Attacchi camuffati da notifiche WhatsApp e Viber colpiscono gli utenti di iPhone, iPad e Galaxy Le mailing di spam che imitano le email inviate da dispositivi mobile stanno diventando sempre più popolari. Gli esperti di sicurezza di Kaspersky Lab hanno rilevato email di questo genere in molte lingue. I dispositivi menzionati in questo tipo di email sono iPad, iPhone e Samsung Galaxy. Questi messaggi hanno una cosa in comune: testi brevi (o assenti) e la firma “Inviato dal mio iPhone”. Generalmente, contengono link che conducono ad allegati nocivi. Solitamente le mailing di spam di massa imitano le notifiche di diverse applicazioni mobile come WhatsApp e Viber. Gli utenti sono abituati alla sincronizzazione di app cross-platform, alla sincronizzazione dei contatti tra app e alle svariate notifiche da esse inviate. Ne consegue che molti utenti di dispositivi mobile non dubitano di un’email che anticipa l’arrivo di qualcosa sulle applicazioni di istant messaging. Ma questo è un errore: queste applicazioni mobile non sono connesse all’account email dell’utente, a riprova del fatto che queste email sono ovviamente false. I tre Paesi che producono il maggior numero di mailing di spam sono gli USA (16,7%), la Russia (5,9%) e la Cina (5,5%).  “Le false notifiche provenienti dalle banche sono tra i tipi più comuni di attacchi di spam o phishing” dichiara Morten Lehn, Managing Director di Kaspersky Lab Italia. “Di recente, abbiamo visto evidenti cambiamenti nella struttura delle email di phishing. Nel 2014 gli spammer hanno cominciato a rendere più complesso la struttura dei messaggi fake aggiungendo link a fonti ufficiali e ai servizi delle organizzazioni da cui affermano di inviare le proprie notifiche fasulle. Ovviamente, gli aggressori sperano che un’email con alcuni link legittimi possa essere considerata come legittima dagli utenti così come dai filtri antispam. Al contempo, l’email può contenere un solo link fraudolento che reindirizza gli utenti al sito di phishing o scarica un archivio dannoso”. Il report completo di Kaspersky Lab è disponibile a partire da questa...
readmore

Quanto durerà la batteria di Apple Watch?

Quanto durerà la batteria di Apple Watch? Subito dopo il keynote del 9 marzo 2015, sul sito di Apple è stata pubblicata una pagina che ci rivela particolari interessanti sulla durata della batteria dell’Apple Watch. Come premessa Apple dichiara che la durata di 18 ore è stata stimata per “il normale uso quotidiano” di un Apple Watch con il quadrante da 38 mm, cioè 90 controlli dell’orario, 90 notifiche, 45 minuti di utilizzo di app e 30 minuti di allenamento con riproduzione musicale in playback. Ma poiché ognuno userà l’orologio di Cupertino in modo diverso, è stata eseguita un analisi più dettagliata per tener conto di numerosi altri fattori. I test ci mostrano che l’Apple Watch sarà in grado di essere utilizzato per un massimo di 3 ore di chiamata telefonica continua, 6 ore e mezza di riproduzione musicale tramite Bluetooth e 7 ore durante una sessione di allenamento con il sensore della frequenza cardiaca attivo. Invece l’autonomia sale a circa 48 ore se sarà utilizzato solo per visualizzare l’orario attivando il display circa 5 volte all’ora. Inoltre è stata sviluppata una funzionalità chiamata Power Reserve, una modalità a basso consumo che ci permetterà di continuare ad usarlo come semplice orologio senza poter interagire con le sue “funzionalità intelligenti”, garantendoci fino a 72 ore di autonomia quando il livello di carica della batteria scende oltre un certo limite. Quindi se avevate timore che l’Apple Watch potesse abbandonarvi all’improvviso, ora potete rilassarvi… o quasi! Il tempo di ricarica sarà di circa 2 ore e 30 per una carica completa ed 1 ora e 30 per raggiungere l’80% di carica mediante il caricabatteria MagSafe incluso. Due caricatori magnetici saranno disponibili nell’Apple Store, uno con una lunghezza del cavo di 1 metro a 29$ , l’ altro per 39$ con un cavo di 2 metri . Infine si dice che la versione con quadrante da 42 mm offre una durata maggiore rispetto a quello da 38 millimetri, precisando che i test sono stati condotti con modelli con software di pre-produzione, quindi le versioni finali dei Watch potrebbero presentare dati leggermente diversi rispetto ai dati riportati.  ...
readmore

MacBook, la nuova rivoluzione Apple

MacBook, la nuova rivoluzione Apple I rumors invernali ci hanno azzeccato un’altra volta – in riferimento all’unica porta di espansione – restando al contempo completamente spiazzati – mi riferisco alla nuova tastiera, al rinnovato e parimenti rivoluzionario trackpad e all’ottimizzazione dell’alloggiamento della batteria. Un ennesimo, improvviso e brusco cambiamento di configurazione delle porte di connessione da parte di Apple (no MagSafe, no Thunderbolt, no slot SecureDigital, no porte USB legacy) poniamoci la domanda: perché ? Apple ha voluto creare il netbook perfetto. Ibridandolo con l’estrema portabilità dell’iPad. Attraverso una stratificazione progressiva delle tecnologie (chassis Unibody, display Retina, Wi-Fi e Bluetooth allo stato dell’arte, porta USB 3.1 type-C come connettore universale e trackpad sensibile alla pressione e reattivo), ad una padronanza assoluta nella configurazione dellE batteriE a livello di ingombri ed ad un comparto di calcolo CPU+GPU performanti ma non esosi di Watt e dalla dissipazione termica irrisoria (tale da non richiedere la ventilazione forzata mediante ventola) ci troviamo di fronte ad un altro perfetto dispositivo “punta & clicca”. Il nuovo MacBook lo carichi di notte a casa, poi lo metti in uno zainetto e via a lezione, in giro per interviste e/o presentazioni. Lasciando il caricatore a casa (caricatore che parrebbe essere poco più grande di quello dell’iPad). Arrivi ad un coworking, ad una postazione di lavoro precaria come un bar o un ritaglio di scrivania prestata dal cliente, alzi il display… ti connetti via Wi-Fi al mondo (e mediante AirDrop / iCloud / Hands-off al cosmo iOS) e via. L’approccio mentale è lo stesso che ha una persona che usa l’iPad come unico strumento di lavoro, solo che a questo giro hai una tastiera completa a disposizione.   È ovvio quindi che qualunque altra configurazione lavorativa oggi risulti fortemente penalizzata da questo approccio di Apple. Se il cliente è a bassa tecnologia, o alta sicurezza, non vi darà un pieno accesso ad Internet via Wi-Fi. Avrà proiettori per le demo di tipo VGA. Se avrete bisogno di interfacciarvi a dei NAS o pendrive vari vi servirà un adattatore. Se lavorate con grandi file o fate uso pesante di virtualizzazione gli 8 GB di RAM o la “potenza” del processore vi riserveranno spiacevoli sorprese.   Ed infine, come ricorda Mashable con il suo articolo 5 things Apple didn’t say about the new MacBook, dovremo convivere con una webcam frontale a bassa risoluzione (a livello di iPhone 4S), dire addio al logo della mela illuminato sul retro del display e rassegnarci ad acquistare uno o...
readmore
Pagina 2 del 812345...»
line
footer