Windows sul Mac senza usare il SuperDrive

Windows sul Mac senza usare il SuperDrive Windows da ISO sul Mac senza usare il SuperDrive Esordire su questo sito con una guida per l’installazione di Windows su hardware Apple, non depone certo a favore di chi scrive, mi rendo conto. Tuttavia, se considerate nell’ottica dell’assistenza agli utenti Mac in difficoltà, per i quali iMaccanici rimane un’impagabile risorsa, sono certo che perfino le motivazioni di questo scritto risulteranno più comprensibili. Mi preme invitare coloro che si apprestano alla lettura di questo articolo a non lasciarsi intimidire dalla lunghezza del procedimento, poiché non tutte le fasi sono necessarie ad ogni computer; ci sono, però, dei Mac più difficili di altri, più recalcitranti verso i sistemi operativi di Miscrosoft (come biasimarli?), i quali necessitano di maggiori attenzioni, per farsi persuadere. E’ a questi esemplari, uno dei quali si è rivelato essere in mio possesso, che si rivolge la procedura completa e gli sforzi di tutti coloro che hanno contribuito ad assemblarla, direttamente o indirettamente. L’origine della questione, come già emerso anche nel forum (vedi discussione Bootcamp su Yosemite), risiede nella facoltà negata dall’utility di OS X, alle macchine dotate di lettore/masterizzatore interno, di installare Windows via USB, concedendo questa opzione ai soli modelli non equipaggiati di unità ottica; si tratta di una distinzione che costituisce un impedimento per tutti i possessori di Mac il cui SuperDrive non è più efficiente o è stato sostituito da una seconda unità di archiviazione. Come ampiamente spiegato da molti siti in rete, la possibilità di aggirare il controllo che determina se si tratti o meno di un modello compatibile con l’installazione da immagine ISO, esiste: essa si realizza modificando il file interno a Boot Camp Info.plist, che, sostanzialmente, è un elenco di modelli e versioni per i quali è previsto che si possano applicare o meno determinate scelte. Non è certamente questo l’ostacolo più impegnativo da sormontare, altri si frapporranno tra l’utente e la possibilità del multi-boot, ma da qui si comincia. La modalità di intervento è spiegata in più tutorial, che risultano grosso modo simili, ma, almeno per la mia esperienza personale, non tutti sono stati scritti con la stessa accuratezza; alcuni passaggi non sufficientemente illustrati possono compromettere il funzionamento dell’utility, impedendone l’apertura. Vi segnalo, in merito, un paio di discussioni in cui è possibile seguire la spiegazione; non sono migliori di altre, ma si tratta di quelle nelle quali mi sono imbattuto durante le mie ricerche e che mi hanno fornito elementi utili alla...
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Samsung è stata scelta da Apple per i chip A9

Samsung è stata scelta da Apple per i chip A9 Samsung è stata scelta da Apple per la produzione dei chip A9 per iPhone 6S-7? Secondo quanto riportato da alcune fonti affidabili vicine al colosso sud-coreano pare cheApple abbia scelto proprio Samsung per portare a termine il lavoro di realizzazione dei nuovi chip A9 che vedremo l’anno prossimo sui nuovi iPhone 6S iPhone 7. L’azienda sudcoreana ha spiccato per la sua professionalità e per la puntualità nelle consegne che da sempre la contraddistingue, e arriva dopo la parentesi TSMC che ha prodotto i chip A8 presenti sugli attuali smartphone della azienda di Cupertino. La produzione del chip A9 dovrebbe partire entro fine anno e dovrebbero essere utilizzati i nuovi processori a 14 nm, garantendo perciò più potenza (pari a circa il 20% in più) e un ottimizzazione della struttura interna e del risparmio energetico. Forse la battaglia legale tra i due colossi è terminata, e la collaborazione tra due grandi aziende sta per ricominciare. Continuate a seguirci per restare aggiornati.  ...
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Prime voci su iOS 9

Prime voci su iOS 9 Con iOS 9 Apple punterà tutto su stabilità e ottimizzazione. Pochi i cambiamenti vistosi, ma sotto il cofano sarà un sistema operativo particolarmente affidabile. Stabilità e ottimizzazione, queste le parole chiave che contraddistingueranno lo sviluppo di iOS 9, prossimo sistema operativo mobile di Apple dedicato ad iPhone e iPad. Si potrebbe pensare alla stabilità del sistema come ad una prerogativa di Apple seguita da sempre, e non come ad una novità in arrivo solo in futuro. Eppure, le recenti release di iOS 8 hanno prestato il fianco a bug, almeno inizialmente, anche piuttosto gravi. Non sfuggirà ai più, ad esempio, che l’aggiornamento ad iOS 8.0.1 aveva addirittura bloccato Touch ID e chiamate. Il sistema operativo di Apple dedicato ad iPhone e iPad ha subito cambiamenti importanti ad ogni anno, tanto da essere individuato, anche a livello di marketing, come uno dei principali motivi per acquistare il modello successivo, e più recente, di smartphone o tablet della casa di Cupertino. A partire dal 2007, con cadenza regolare, Apple ha rilasciato ai clienti finali major upgrade del proprio OS mobile, fino a stravolgerlo graficamente nel 2013 con iOS 7, che ha anche apportato nuove funzionalità, come il Touch ID e il Control Center. Con iOS 8, rilasciato durante il 2014, la società della Mela ha ulteriormente affinato il design dell’interfaccia utente, aggiungendo altresì l’app Salute e il supporto ad Apple Pay, ponendo anche le basi per il dialogo con Apple Watch. Per il 2015 si attende iOS 9, nome in codice Stowe, che apporterà numerosi cambiamenti poco visibili all’utenza, ma mirati ad incrementare la stabilità del sistema, almeno stando alle fonti citate da 9to5mac. Le indiscrezioni parlando di un lavoro da parte degli ingegneri Apple, incentrato massimamente sulla correzione dei bug, sulla stabilità generale, e sull’incremento delle prestazioni di sistema. Così, iOS 9 non dovrebbe presentare innovazioni grafiche eclatanti o funzionalità aggiuntive particolarmente vistose. Non è chiaro, però, se queste ottimizzazioni software imporranno ad Apple di limitare il rilascio di iOS 9 solo ai dispositivi più recenti. Questo potrebbe semplificare lo sviluppo di iOS per Apple, ma anche per gli sviluppatori di applicazioni di terze parti, che si troverebbero ad ottimizzare i loro software per un numero assai inferiore di dispositivi. Ad ogni modo, quella della stabilità sarà solo la prima caratteristica su cui Apple concentra l’attenzione, certi che iOS 9 apporterà anche nuove opzioni, applicazioni o servizi. Occhi puntati, dunque, al prossimo WWDC 2015, dal...
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Il Primo Macintosh Originale, nel 2015?

Il Primo Macintosh Originale, nel 2015? Che Aspetto Avrebbe Il Primo Macintosh Originale, nel 2015? Cosa succederebbe se Apple decidesse di riprodurre il Macintosh originale nel 2015, 31 anni dopo il suo arrivo del 1984? Sembra proprio che “Curved Labs” abbia la risposta. Dal Macintosh all’iMac, il modello di computer da scrivania di Apple si è evoluto fino a toccare le vette di design del Mac Pro, noto cilindro (un vero e proprio mostro a tutti gli effetti) che vanta l’integrazione di alcune tra le tecnologie più potenti al mondo in fatto di Hardware. Trentun anni – com’è facile intuire – sono più che molti per un’azienda, ed è per questo che l’originale modello di Macintosh ideato dalla prima Apple nel 1984 ha subito una serie interminabile di modifiche al design prima di arrivare al Mac Pro e agli iMac che conosciamo oggi. Il modello segue il design e le curve dell’originale, eliminando però tutto il materiale ormai in eccesso (la tecnologia tende a miniaturizzare, lo sappiamo benissimo). Il risultato è un desktop computer interamente in alluminio con le porte per i dispositivi esterni esattamente dove un tempo sarebbe entrato un Floppy Disk, nei vecchi Macintosh. Stando a Curved Labs, “Apple rinnega spesso le proprie origini quando fa dei passi avanti nel design”, ed è per questo che il Concept da loro concepito (mi si perdoni il gioco di parole) risulta così Old School e tuttavia così apprezzabile per i più affezionati.   Certo, l’iMac presenta comunque un design più che gradevole per gli standard moderni, ma se voleste tuffarvi per un po’ nell’era dei Macintosh c’è già qualcuno che ha pensato a voi: Curved Labse i suoi Designer hanno prodotto un Concept particolarmente interessante e ben fatto del vecchio Mac in veste moderna. Praticamente un incontro tra iMac e Macintosh, con l’intero computer che somiglia molto ad iMac ma presenta comunque qualche elemento Old School. E il computer non scherza nemmeno in fatto di Hardware; montando un display preso direttamente dal MacBook Air (reso Touch Screen ma con supporto a tastiera e mouse), un Intel Core i7, 4GB o 8GB di RAM e un SSD da 128GB per l’archiviazione, il Concept di Curved Labs sembra più che un’idea da cui Apple potrebbe prendere ispirazione per i suoi prossimi Computer: sembra un suggerimento per la prossima mossa. E non dimentichiamo neanche la batteria integrata, che permette di spostare il Mac molto più facilmente da una postazione di lavoro all’altra. Un iPad Air con le...
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iMessage e FaceTime, sicurezza raddoppiata

iMessage e FaceTime, sicurezza raddoppiata Dopo lo scandalo delle foto dei VIP e la messa in sicurezza di iCloud, Apple sta estendendo la procedura di verifica in due passaggi anche ai servizi dedicati alla comunicazione. Da Punto Informatico un articolo di Gaia Bottà. A quasi due anni dall’introduzione della procedura di doppia autenticazione per gli Apple ID, all’indomani dell’affaire Fappening e dopo aver messo in sicurezza iCloud e i backup conservati dagli utenti, la Mela ha scelto di estendere il sistema di verifica in due passaggi anche ai servizi di comunicazione iMessage e FaceTime. Qualora non si sia già attivato il servizio per iCloud, l’opzione potrà essere abilitata attraverso la pagina dedicata, a cui indirizza la notifica che sta iniziando a raggiungere gli utenti britannici e statunitensi che tentino di accedere al proprio account iMessage o FaceTime da un nuovo dispositivo. Il sistema di verifica in due passaggi, dopo l’abilitazione, renderà più difficile per i malintenzionati accedere agli account iMessage o FaceTime di terzi. Per iniziare a comunicarenon sarà sufficiente inserire ID Apple e password, ma sarà necessario inserire il codice ricevuto sul dispositivo di fiducia segnalato dall’utente, oppure la chiave di recupero di 14 cifre, fornita da Apple come extrema ratio. Se eseguito da terminale mobile, segnalano coloro a cui il servizio è già stato esteso, il procedimento di registrazione non appare del tutto agevole, ma è unanime la raccomandazione ad abbracciare la soluzione ad un problema sentito da molti.  ...
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